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Lorenzo Alessandri

 

20 settembre/11 ottobre 2014

Della sua pittura si sono cercate spesso le ascendenze in Bosch, Bruegel, nella tradizione fiamminga, romantica e surrealista: pur non negandone una lontana parentela, rimane indiscutibile l’originalità della produzione che fa di lui uno fra i più grandi pittori italiani del ‘900”.
Concetta Leto

 

Enrico Colombotto Rosso

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11/28 giugno 2014

“La vita è quello che hai quando non pensi alla morte. La morte è la soluzione di tutto quello che hai fatto e lasci agli altri. Se non lasci nulla vuol dire che non hai fatto nulla. Per un artista produrre è come allargare la propria famiglia, il mondo che non c’è.” 

Enrico Colombotto Rosso

Policromie di Fausto Ghiglia

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Febbraio/Aprile 2014

Fausto Ghiglia, uno dei maestri dell'informale piemontese rappresenta l'incontro tra un passato recente tutt'altro che vernacolare, e un presente che guarda intelligentemente al futuro, che non rinnega i traguardi del passato.
Abbandonato il disegno tornito e la pittura figurativa, Ghiglia si affida a un gesto guizzante, dai contorni indefiniti, con appariscenti contrasti luministici a sottolineare un sottile turbamento dello stato d’animo dei personaggi rappresentati. La materia pittorica sfrangia e si fa pulviscolare, con quell’irrequietezza che esalta la vita e la natura. Segni più o meno spessi di colore, talvolta quasi spatolate, riempiono le tele di grovigli e matasse monumentali, dall’inedita plasticità.

Collettiva IN ART WE TRUST

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Novembre/Gennaio 2014

Collettiva del gruppo Sbart:

Francesca Arsì nelle sue opere sviluppa la componente vagamente antropomorfa che si mescola a elementi materici e surreali, evocando una cruda spiritualità.
Davide Binello scava nelle nostre paure, affrontando il tema dei disastri ecologici generati dall’uomo durante le guerre, gli incidenti industriali, o per avidità di potere.
Jean Paul Charles propone un autoritratto che destabilizza, ricorda una figura aliena in un eccesso cromatico che nasce da un fondo cupo e spettrale, quasi a volersi estraniare da un mondo tetro e contaminato.
Fausto Ghiglia si affida a un gesto guizzante dai contorni indefiniti con appariscenti contrasti luministici, i segni più o meno spessi di colore, talvolta quasi spatolate, riempiono le tele di grovigli e matasse monumentali dall’inedita plasticità.
Claudio Massucco riprende con un personalissimo stile le icone senza tempo presenti nell’immaginario collettivo, evidente è la difficoltà a discernere tra il ruolo pubblico e privato dei personaggi che hanno un nome nella storia.
Diego Scursatone ci conduce alla ricerca di luoghi tra il reale e il fantastico, nell’esplorazione di spazi e contesti da più prospettive.
Massimo Tosco nelle sue cancellazioni toglie o rende illeggibili le opere antefatte: ciò che può sembrare la fine è in realtà un nuovo inizio.

While White di Diego Scursatone

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Ottobre 2013

Le opere di Diego Scursatone si pongono come trasposizioni visionarie di un corollario di elaborazioni conoscitive propriamente artistiche, ma non solo.
L’espressionismo geometrico di Stanley Donwood sembra incontrare la lucida freddezza dei romanzi “itineranti” di McCarthy i quali, come lo stesso artista, conservano, in ogni caso, un retrogusto poetico, un inno alla leggerezza dell’espressione.
Gli scenari sono quelli di un’apocalissi senza climax, tutta interiore.

Laura Scaramozzino

Icons 013 di Claudio Massucco

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Settembre 2013

La definizione “pop-espressionista contemporaneo” ci porta alla pittura di Claudio Massucco: creatività che nasce da una necessità interiore, non solo estetica, non sempre logica teoria, ma esigenza di reiterare un pensiero, un’immagine, consolidare qualcosa di bello che ha in sé una lirica preziosa.

Volti scultorei dipinti su superfici eterogenee, sporche e assemblate in modo disordinato, celano un profondo equilibrio tra la parte dell'uomo armonica e visibile, e quella più irrazionale e temuta, racchiudendo in sé il segreto della perfezione.

Avvertiamo questo dualismo nell’animo dell’artista – che egli sviluppa con passione da più di vent’anni anche attraverso la pratica dell’antica disciplina cinese del Tai Chi – e lo stesso uso della combinazione cromatica del bianco e nero non è altro che la chiave dello yin e lo yang, di ciò che si compenetra e si respinge.

Trovarsi dinanzi a un’opera di Massucco è come fare un excursus nella storia: evidente è il riferimento al passato, alla lunga e pesante eredità lasciata dai grandi maestri con cui continuamente gli autori contemporanei sono costretti a confrontarsi.

Isabella Raimondo

Stati d'animo di Fausto Ghiglia

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Luglio 2013

L’opera di Fausto Ghiglia affianca un espressionismo di notevole veemenza stilistica e una vocazione autentica alla levità delle forme. Volti essenziali di donna cedono ai rossi, ora pastosi ora diluiti, e si alternano ai blu profondi e chagalliani, sostanzializzando forme danzanti e piene nello spazio dinamizzato da policromie incessanti.

Laura Scaramozzino

Genesi cosmica di Davide Binello

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Giugno 2013

Vediamo con gli occhi delle parole, in una telegrafia che ci traina, lo spettacolo della creazione di ogni messaggio. Incatenati nel distacco siderale a cui appartengono, i paesaggi emergono sulla tela, in una pioggia primordiale di lapilli, in eruzioni gassose, in bollori di magma. Così si presentano le nascite dei cosmi, le formazioni delle materie su terreni che continuamente mutano consistenza, seccandosi e fluidificandosi, tra sbuffi sulfurei e incrostazioni calcaree che s’innalzano e crollano.

Davide Binello inscena una progressione automodulatoria di atti generativi, declinata nella molteplicità delle possibili formule contemporanee: dalla bidimensionalità informale alla matericità del rilievo, dalla monumentalità di totem e sfere alla complementarietà di elementi a incastro, passando attraverso la serialità accattivante della comunicazione di massa e arrischiandosi in una vera e propria contaminazione fotografica e video.

L’inizio, inteso come concetto uniformante, sembra essere il motore eternamente attivo, un enzima capace di omologare ogni intuizione all’interno di una trama pre-testuale. Smalti e vernici, acrilici, catrame e cemento si amalgamano in un dettato sospeso tra progettualità della costruzione, gestualità liberatorie e casualità preventivate. Perennemente in partenza, catturata sul nascere, l’immagine è riproposta in cattività, distaccata e scissa.

Ivan Fassio